di Cinzia Sciò
Ci sarebbe piaciuto tantissimo trovare fra le molte inaugurazioni pre-elettorali del sindaco uscente Floris e patron del candidato Fantola questo evento. Ma nel carnet del sindaco non c’è posto per risolvere “inghippi” creati da un’amministrazione facilona, superficiale e sprecona.
Nel 2007 i tecnici del Comune dopo un attento sopralluogo della scuola di Via Caboni e dei giardini che la circondano sono tutti concordi nell’affermare la necessità di una ristrutturazione completa del plesso.
Gli insegnanti della scuola sono perplessi per questa ristrutturazione completa anche se, per l’edificio che risale agli anni ’70, c’è la necessità di cambiare gli infissi esterni ed interni, ristrutturare servizi igienici e dare una sistemazione al giardino che si trova dietro la scuola, dove nei mesi più caldi gli alunni del tempo pieno giocano riparati dal caldo. La scuola qualche anno prima era stata adeguata alle norme di sicurezza previste dalla normativa antincendio con la realizzazione delle scale esterne e delle uscite di sicurezza. Il Comune ha portato avanti i lavori per un intero anno scolastico, creando disagi agli studenti e alle famiglie. Tutto ciò si sarebbe sopportato volentieri se i risultati avessero restituito un edificio ristrutturato e migliorato.
Purtroppo non è così:
• le pavimentazioni in marmettoni color champagne, che “tenevano” lo sporco in otto ore di scuola, sono state interamente sostituite da piastrelle in gres bianco-grigio sulle quali anche una goccia d’acqua fa pensare ad un pavimento non pulito da giorni;
• le porte interne vecchiotte ma colorate sono state sostituite da economicissime porte in tamburato bianco che dopo qualche mese di utilizzo avevano le maniglie e cerniere che si staccavano. Inoltre le porte non si aprono a 180° e restano aperte sul corridoio creando pericolo per gli alunni che si spostano negli androni;
• le finestre, quelle sì a norma per fortuna, per andare a risparmio prevedono una parte su tre apribile… la scuola diventa un forno crematorio nell’impossibilità di arieggiare a dovere le aule.
Ma il top del top si realizza negli spazi esterni: il giardino è ancora chiuso e cantierato dopo quattro anni. Il cortile è inaccessibile ai bambini e nessun operaio comunale ha ricevuto l’ordine per andare a rimuovere sterpaglie e immondizie che si sono accumulate nel tempo.
E ora qualche domanda:
Quanti quattrini si sarebbero risparmiati facendo una ristrutturazione mirata e di qualità?
Quanti altri edifici scolastici di Cagliari avrebbero potuto essere migliorati con quei soldi?
QUANDO SARA’ “INAUGURATO” IL GIARDINO DI VIA CABONI DOVE I BAMBINI GIOCAVANO AL FRESCO, ZAPPAVANO I LORO PICCOLI ORTI DIDATTICI E IL BIDELLO CURAVA I NESPOLI E I FICHI E LI DISTRIBUIVA A MERENDA ?
Cari concittadini, ricordatevi di questo quando sceglierete il vostro candidato sindaco.