Cagliari lavora

UNO SGUARDO AL FUTURO RILANCIO E POTENZIAMENTO DELL’ESISTENTE PROGETTO DE MINIMIS
Potenziare l’esistente, ossia il Progetto “de minimis” che intende favorire, attraverso l’erogazione di contributi finanziari, la creazione di nuove imprese e nuovi posti di lavoro nel territorio comunale di Cagliari.
Al dicembre 2010 sono stati finanziati 32 progetti per un totale di 900.000 euro. Le istanze ammesse ma non finanziabili per l’assenza di risorse sono state 107. Trovare nuovi fondi vuol dire render possibili più iniziative private.
INCUBATORI URBANI
Creare degli “incubatori” d’impresa : ad esempio recuperare un’area come il carcere di Buoncammino, in pieno centro, per utilizzarne parte come uffici da cedere a canone gratuito o ridotto a giovani imprenditori o professionisti (ingegneri, medici, architetti, geometri, ragionieri, ecc.). Si permetterebbe in questo modo a chi voglia intraprendere una nuova attività professionale di avere meno oneri nel momento di avvio e dunque di rendere più facile la partenza sul mercato del lavoro.
FORMAZIONE QUALIFICATA
C’È NECESSITÀ DI FORMARE PERSONE E RENDERLE SOCIALMENTE PRODUTTIVE INSEGNANDO LORO UN MESTIERE.
Un’idea potrebbe essere quella di formare una manodopera qualificata in grado di saper operare nei centri storici: una fognatura, un lastricato stradale del centro storico necessitano di competenze per essere mantenuti: il Comune investe quindi sulla formazione di una mano d’opera con specifiche competenze.
Se diventa vincolante avere un determinato tipo di esperto per un certo tipo di lavori, sarà interesse del Comune e delle ditte formare gli stessi lavoratori.
INTERVENIRE SUL PIANO DEI LAVORI PUBBLICI
Ci sono diversi punti che possono essere messi in atto.
LA CITTÀ DEVE ESSERE COINVOLTA PREVENTIVAMENTE NELLE SCELTE PIÙ IMPORTANTI: non si deve più ripetere una vicenda come quella di Piazza Maxia, contestata dagli abitanti della zona e oggettivamente sgradevole, nonostante le ingenti risorse economiche impegnate.
In un mercato aperto I LAVORI PUBBLICI DEVONO ESSERE APPALTATI NELLA MASSIMA TRASPARENZA; ma nella normativa vigente ci sono gli strumenti per coinvolgere l’imprenditoria locale e garantire una buona esecuzione dei lavori.
Limitare il ricorso all’ufficio tecnico del comune per ciò che riguarda la riprogettazione di piazze e luoghi pubblici; allargare la possibilità di partecipare, tramite concorsi e appalti estesi agli a studi di progettazione.
L’obbligo di sopralluogo certificato da un’attestazione rilasciata dal Comune potrebbe impedire la partecipazione indiscriminata di tante imprese non sarde che, attualmente, non hanno nessun vincolo e possono partecipare alle gare senza neanche venire a Cagliari e conoscere il contesto.
I ribassi eccessivi delle più recenti gare, attestati tra il 40% e il 50%, consigliano di procedere per il futuro ad una attenta verifica effettiva della congruità delle offerte, che spesso è solo formale, in modo da scoraggiare il proseguire di questa esasperata rincorsa al ribasso che non può che ripercuotersi negativamente sulla qualità delle opere.
PER FARE DELLE OPERE DUNQUE, NON BASARSI SOLO SUL PREZZO PIÙ BASSO, MA SULLA REALE QUALITÀ DEL PROGETTO.
Per gli appalti di lavori di importo inferiore a un milione di euro il Comune ha la facoltà di invitare a presentare offerta solo le imprese iscritte in un elenco disciplinato dal Codice degli Appalti, ricorrendo alla così detta procedura ristretta semplificata.
Questa norma è stata istituita nel nostro ordinamento legislativo per favorire la partecipazione dell’imprenditoria locale, in quanto le imprese possono fare domanda per essere iscritti al massimo in trenta elenchi simili su tutto il territorio nazionale e dunque è interesse delle imprese essere presenti soprattutto nelle aree geografiche dove si opera abitualmente.

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