Cagliari tutela

POLITICHE DI RIDUZIONE DEI RIFIUTI
Bisogna salvaguardare gli ambienti naturali ancora intatti: fra questi spiccano la Sella del Diavolo e Calamosca, luoghi ideali per la creazione di un parco urbano, e Molentargius da valorizzare a far scoprire. La questione ambientale si collega ai rifiuti: da un lato bisogna puntare all’ottimizzazione della raccolta. A Cagliari la raccolta differenziata ancora, in certi quartieri, stenta a decollare e a livello generale va migliorata. Procrastinare non risolve il problema.
A Monserrato e a Su Planu si fa il porta a porta con risultati ottimi (superiori al 60%); le stesse tipologie abitative si ritrovano in diversi quartieri cagliaritani. Si può poi pensar di aprire altre isole ecologiche, per inerti e macerie ma anche per altri ingombranti(magari separando i rifiuti elettrici e elettronici da armadi e scaffali in legno).Dall’altro lato, è fondamentale lavorare sulla riduzione dei rifiuti; una prospettiva fino ad ora poco esplorata, erroneamente.
Le politiche di riduzione sono fondamentali: produrre meno rifiuti significa innanzitutto doverne raccogliere e smaltire meno.
I RIFIUTI SONO DI CHI LI PRODUCE; PRODURNE DI MENO È UN BENE PER LA COLLETTIVITÀ.
ACQUA PUBBLICA
Sul fronte, per esempio, delle bottiglie di plastica, pensiamo sia ora di lavorare concretamente sulla promozione dell’acqua del rubinetto. Sono state già realizzate precedenti esperienze in Italia e in Sardegna per sensibilizzare la popolazione rispetto a questo tema.
L’acqua del rubinetto è spesso più sicura e controllata di diverse acque in bottiglia.
SCEGLIERE L’ACQUA DEL RUBINETTO SIGNIFICA PRODURRE MENO RIFIUTI E RIDURRE L’INQUINAMENTO.
La plastica ha elevati costi di produzione e da rifiuto va comunque smaltita. anno pensati dei punti di distribuzione di acqua pubblica – l’esempio dei cosiddetti Fontanelli, in questo senso, è facilmente replicabile. Acqua pubblica, liscia e gassata a disposizione di tutti, per riavvicinare la cittadinanza all’acqua pubblica e ridurre l’uso e il numero di bottiglie di plastica.
Connessa a questo tema è l’idea, tramite un’apposita agenzia del Comune, di monitorare l’acqua della rete idrica ,rendendo i dati disponibili su internet in tempo reale.
Un monitoraggio dello stesso tipo, con una rapida comunicazione dei dati su internet, potrebbe essere pensato anche per l’aria.
IL SISTEMA DEI PARCHI
IL SISTEMA MOLENTARGIUS-POETTO
È da almeno 20 anni che si parla del Poetto e vedendo oggi la spiaggia, nera e sempre più povera viene solo tristezza e rabbia. Occorre considerare nella sua complessità tutto il sistema ambientale Molentargius-Saline-Poetto, che dal punto di vista istituzionale insiste su Cagliari e Quartu Sant’Elena, necessita di una strategia integrata che venga coordinata da un ente sovracomunale.
La Provincia dopo il trauma del ripascimento negli ultimi anni si è tirata indietro; si potrebbe individuare nella Conservatoria delle Coste, l’agenzia regionale che per statuto si occupa della gestione integrata delle zone costiere, l’ente che può gestire la complessa rete di equilibri legata al tema del Poetto.
È evidente infatti come il Poetto sia collegato al vicino parco di Molentargius; una vera valorizzazione del parco passa anche per il Poetto. Sarebbe bene legare le due cose e capire che queste due realtà possono integrarsi, arricchendo l’offerta.
La salvaguardia della spiaggia è fondamentale ma gli interventi da pianificare e realizzare sono diversi.
Il Poetto, soprattutto nei mesi invernali, è praticamente abbandonato a se stesso, eppure si potrebbero fare tante cose. Ci sono anche delle questioni aperte: perché Quartu ha una pista ciclabile che nella parte cagliaritana si ferma? Eppure c’erano dei progetti, ci sono stati anche dei fondi stanziati per realizzarli… che fine hanno fatto i soldi?
IL LUNGO MARE VA VALORIZZATO E, PISTA CICLABILE A PARTE, SI TRATTA DI RENDERLO FRUIBILE E CONNESSO ALLA CITTÀ (NON PUÒ RIDURSI AD ESSERE SOLO UN PARCHEGGIO) : I MEZZI PUBBLICI, SOPRATTUTTO NEI MESI NON ESTIVI, SONO DECISAMENTE INSUFFICIENTI.
L’ippodromo, al momento, ha un “pubblico” limitato, si può dire che sia “sottoutilizzato”, e non è l’unica struttura a essere in questo stato. E poi c’è il vecchio ospedale marino, un simbolo negativo di una politica che abdica al suo ruolo!
Si deve decidere cosa farne.
Infine, le concessioni. Il Poetto è demanio statale, quindi è necessario un bando pubblico per la gestione dei baretti (prevedendo magari delle premialità per chi li ha gestiti finora e dei bandi pluriennali). Siccome non si può pensare che un imprenditore che gestisce un bar chiuda d’estate la sua struttura alle undici, si possono individuare alcune zone in cui sia permesso allungare l’orario serale per eventi musicali, ad esempio le fermate davanti all’ippodromo.
PRODOTTI A KM ZERO
Sul fronte della riduzione dei rifiuti, un altro percorso da seguire è legato alla riduzione degli imballaggi di molti prodotti acquistati nei supermercati. Questo genere di rifiuti può diminuire scegliendo di comprare “diversamente”: la valorizzazione dei prodotti a km zero è una valida alternativa.
COMPRARE PRODOTTI A KM ZERO SIGNIFICA SOSTENERE PRODOTTI LOCALI, L’AGRICOLTURA E L’ECONOMIA SARDA E SI TRADUCE ANCHE IN UNA IMPORTANTE RIDUZIONE DI RIFIUTI E INQUINAMENTO.
Come per l’acqua di rubinetto, anche in questo caso i benefici sono molteplici. A Cagliari vanno individuati spazi – per esempio a ridosso dei Parchi Comunali – dove sia possibile la vendita diretta di prodotti sardi, come già avviene il giovedì mattina nella piazza dei Centomila. Gli spazi e i momenti vanno moltiplicati. Si fa bene all’ambiente e si sostengono prodotti locali.
ENERGIA
Si punta al risparmio energetico con l’utilizzo di lampade a led per tutti gli edifici pubblici comunali. Si deve progettare, in collaborazione con l’Università, un sistema energetico per l’autosufficienza energetica della città, con lo sviluppo del fotovoltaico. Si devono dare incentivi economici per l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti degli edifici privati dei cittadini.
SALVAGUARDIA SELLA DEL DIAVOLO – PARCO URBANO
E’ un concetto ormai acquisito che l’ambiente non può essere considerato come un bene da consumare e da sfruttare illimitatamente, ma come una risorsa da gestire con attenzione, tutelando il paesaggio in un rapporto paritario tra uomo e ambiente che consenta di produrre beni e servizi in modo sostenibile, senza penalizzare le generazioni future.
In quest’ottica, l’intensificazione della collaborazione con l’Università di Cagliari, in merito ad esempio ai crolli della Sella del Diavolo, potrebbe portare alla creazione di un parco fruibile dalla cittadinanza, in cui l’ambiente viene preservato per proteggere il patrimonio naturalistico.
MEDAU SU CRAMU
Medau su Cramu è una ferita interna alla città; chi ha fatto un abuso sapendo di farlo dovrebbe almeno pagare le opere di urbanizzazione, senza pretenderle dal Comune. Pensare di offrire soluzioni abitative diverse a chi vi risiede potrebbe essere un’ipotesi, ma bisogna comunque trovare una soluzione lavorando anche con i residenti. Il problema di Molentargius sono anche le barriere architettoniche: è circondato da strade a 4 corsie invalicabili e dal canale di privo di ponti. Le uniche vie di accesso sono dal quartiere del sole e dallo svincolo dell’asse mediano di via Is Guaddazzonis e sono entrambe pressoché irraggiungibili a piedi o in bici.
NON BISOGNA SOLO VALORIZZARE MOLENTARGIUS, MA COMUNICARE AI CITTADINI LA SUA ESISTENZA!
Bisogna che chi vive a Cagliari (e anche i turisti che arrivano da fuori), sappiano che la nostra città ha un grande parco urbano dove poter ammirare flora e fauna introvabili all’interno di altre città.
TUVIXEDDU
Per poter valutare le azioni da fare su Tuvixeddu crediamo sia il caso di aspettare l’esito della battaglia giudiziaria fra Coimpresa e la Regione. Senza dubbio l’idea di colate di cemento su tutto ciò che ancora resta come testimonianza del passato di Cagliari non è una soluzione che pensiamo possa arricchire la città. Anche su Tuvixeddu non è stato fatto un discorso di utilità per il cittadino, non si è lavorato per la creazione di un vero e unico parco urbano; si è lavorato pensando solo alla costruzione di palazzine, collegando ad esse il parco, riducendolo quasi a un giardino condominale.
L’obiettivo ideale sarebbe invertire questa tendenza, ossia pensare prima a come creare degli spazi che possano essere veramente comuni e solo dopo dare spazio a chi vuole continuare a costruire a Cagliari case da 5/6000 euro a metro quadro.

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