Cagliari di tutti

IL NUMERO DEGLI STRANIERI STA CRESCENDO: DOBBIAMO CONOSCERCI! UNA BUONA CONVIVENZA SI BASA SULLA CONOSCENZA
Cagliari ha bisogno di azioni concrete volte a rendere la città più vivibile, accogliente e coinvolgente. La nostra città è un mosaico di persone con vissuti, origini ed esigenze diverse. Cosa offre loro la città? Come li accoglie? Il numero degli stranieri sta crescendo: dobbiamo conoscerci, non c’è una buona convivenza che non si basi sulla conoscenza.
L’azione del Comune non sempre arriva a tutti; anche per questo è indispensabile ascoltare la società civile e le associazioni che lavorano attivamente nel sociale.
ASSOCIAZIONISMO
Il mondo associazionistico cagliaritano è presente in realtà difficili; lavora in silenzio e spesso in solitudine. Dove autorità e istituzioni non arrivano, l’associazionismo è presente. Negli ultimi anni le situazioni di malessere sono aumentate; la povertà porta disagio e attorno crea il vuoto. A rispondere ai bisogni di queste frange della popolazione dovrebbero essere le istituzioni ma questo, a Cagliari come in altre realtà, non avviene sempre.
A queste associazioni il Comune dovrebbe venire incontro mettendo a disposizione dei locali, in modo tale che almeno i soldi dell’affitto vengano risparmiati e destinati ad altri usi, dovrebbe ,inoltre, organizzare dei momenti di confronto e di dialogo: chi opera nel sociale è troppo spesso lasciato da solo.
Queste organizzazioni hanno delle competenze e delle conoscenze del tessuto sociale cittadino che frequentemente le istituzioni, lontane, non hanno.
POLITICHE SOCIALI
Anziani e bambini: non sempre ci si può permettere un’assistente geriatrico o una baby sitter. Il Comune potrebbe affidare a cooperative sociali e associazioni no profit gli spazi che non usa per destinarli allo svolgimento di attività ludico-ricreative per anziani e bambini.
Attraverso la stipula di convenzioni fra l’Università e il Comune si potrebbe dare la possibilità a chi non può permettersi un’assistenza domiciliare o un educatore di usufruire dell’assistenza di un tirocinante qualificato per la mansione richiesta (educatori per adulti, terapisti della riabilitazione, logopedisti, educatori per l’infanzia ecc) . Tale stipula potrebbe essere fatta anche con la regione per il tirocinio concernente per esempio gli operatori socio sanitari (O.S.S.)
MICRO-NIDI
Un educatore per tre bambini, con personale qualificato: se il comune mettesse a disposizione dei locali e affidasse la gestione degli stessi a cooperative sociali, le famiglie si troverebbero a dover elargire esclusivamente le piccole spese di cura personale dell’infante.

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